Ineluttabile destino
Nostalgia . E’ forse un modo piu’ romantico e ipocrita per chiamare il senso di colpa che strugge l’uomo consapevole di aver sprecato il proprio tempo, per cosi’ tanto tempo?
Jamal rastrella la sabbia con i calli del piede, mentre gli occhi color del vetro seguono file di formiche indaffarate. I movimenti sono lenti, ma ogni muscolo e’ in tensione, con il collo incassato nelle spalle e la schiena sorretta dalle braccia appoggiate alla panchina di granito che fa pizzicare i palmi delle mani. Quella panchina e’ tutto quel che ha. Insieme ad un bagaglio di ricordi.
Come un dinosauro, ruota il collo verso Paolo. E si stupisce nel vedere un ragazzo con gli occhi chiari quanto i suoi, prostrarsi in uno sguardo talmente arreso da fargli paura. E se fino a pochi secondi prima Jamal era consapevole di aver bisogno di chiunque, ora sa che puo’ essere lui stesso utile a qualcuno.
Nuova linfa inizia a scorrere, e come una quercia secolare tenta di creare un contatto con il ragazzo spostando il suo braccio macchiato dal tempo vicino al suo.
Paolo sembra rinvenire.
Si fissano entrambi, ora. E i gabbiani e la risacca e il cinguettare e il chiacchericcio tacciono ora per lasciare spazio a quell’unione improvvisa di vite cosi’ lontane.
Bonjour…
Salve…
Punto, a capo.
Qualcosa inizia a vibrare, proprio mentre le formiche continuano il loro ineluttabile destino.
3 Comments
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Grande..
continua cosi’.
Sei troppo un dandy..
bellissimo… vai avanti…
grande!! ah, cmq l’accento di zurika e’ sulla U. A presto