Lambada con…
Quell’uomo in bandana che si muove come epilettico la fa ridere. Pensa che con uno cosi’ mai ci perderebbe anche solo cinque minuti della sua vita, grassoccio, gia’ negli “anta” e probabilmente superati, griffato dalla testa ai piedi. Si vede dalla scarpa lo scopo del suo martedi’ sera al Nuvolari; si vede dall’occhio, invece, che non ammette cambi di programma.
Il pizzetto sembra una linea tremolante di china che cola sul mento sudato. Sul tavolo una bottiglia di Moet e frutta in quantita’. E tra un frame e l’altro, chiusura-apertura scopica delle strobo, lui l’aggancia con lo sguardo. Ormai e’ fatta. Lei vorrebbe dirgli le peggio cose del mondo, ma… diciamo che ha bevuto troppo, diciamo che non le va, diciamo che l’amica del cuore Anna le ha appena detto che c’e’ in giro l’ex marito, e pare non sia in una di quelle sere nelle quali brilla d’oro e sorrisi. Diciamo che lo sa che Gianni la stara’ guardando da dietro a qualche schiena nuda, mentre fa finta di divertirsi, e anche se qualche mese fa l’ha insultato, pregandolo di non farsi vedere a civettare con altre donne di fronte a lei, pensa bene di giocare la carta che tutte le donne conoscono. Diciamo che si lascia quindi avvolgere dalle mani sudate di Gaspare in una roboante lambada a suon di movimenti pelvici, coscia sul clitoride e giravolte. Pensa anche che non e’ neanche tanto male.
Gaspare si muove come un dio. Sara’ negato a ballare qualsiasi canzone house o tech-house o techno (generi che, comunque, deve conoscere per rimanere al passo delle disco piu’ trendy, per avere sempre il meglio del giro di puttane possibile), ma le lezioni di latino-americano gli sono servite molto: non solo perche’ e’ riuscito a scoparsi tutte le donne presenti al corso, ma perche’ riesce ad ammaliare con ben poco l’ennesima giovane donna disponibile (o che almeno fa di tutto per affermare la sua liberta’).
E tra un capogiro e l’altro, se la stringe a se’, e sente i suoi capezzoli duri, proprio su quella macchia di fragola che s’e’ fatto sulla magliettina di Custeau. Si avvicina al suo orecchio, madido di alcol trasudato dal labbro superiore e con la lingua le sfiora il lobo. Lei ha un sussulto, si allontana, sorride e se ne va.
Pensa: forse se le infilavo la lingua in bocca rimaneva e ci stava… ma che bel culo che ho tastato anche stasera! Pensa: forse se invece della lingua le avessi infilato 400 euro, mah, sarebbero bastati?
Anna sorride, guarda la scena e le da’ un cinque. Lei e’ fresca, sbronza al punto giusto, vede Gianni ballare con gli occhi chiusi, in modo buffo. Gli s’avvicina, tronfia nella nuova sicurezza acquisita grazie alle avances di quell’uomo, e lo saluta. Era tanto che non si vedevano. L’ultima volta si erano lasciati molto male, al telefono.
Ma lui le s’allontana, come risvegliato da un brutto sogno, evita le dita che cercano la pelle abbronzata tra i buchi della camicia, manda via il suo profumo, il suo sguardo e le sue stupide domande. E senza aprire bocca, Gianni le fa capire che non e’ aria, che e’ meglio che se ne vada, che e’ l’ultima volta che ammettera’ prove di questo tipo.
Lei scappa al bancone, ordina dell’altro. E basta poco per ritornare al centro della pista per far vedere a tutti come puo’ essere felice, anche senza di lui. Si muove come chiedendo di essere guardata. E ce la fa.
2 Comments
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grazie x la solidarieta’ gasta…
dalle tue foto e da quello ke scrivi presumo tu sia un regista….forte!!!