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Melassa
La giornata di melassa, lenta e silenziosa, sembra non avere il minimo senso. Da giorni le tapparelle rimangono abbassate, come a conservare il fiore reciso della ritrovata malinconia che da anni accompagna la vita di Anna. E se per alcuni mesi, insieme alla sua migliore amica, e’ riuscita ad essere la spalla di giochi esotici…
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Un libro?
Non e’ proprio la giornata. Men che meno la serata. Una bottiglia di whisky puo’ servire, mille sigarette sono solo la cornice per la faccia che si auto-infligge nostalgia e mendica ricordi. Mark Lanegan suona in sottofondo. Cento giorni, mentre il crepuscolo torna puntuale, e non sento ragione, faro’ sempre uguale. Like one long season…
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Anna
Inutile sprecare ulteriore fiato, dare altra importanza ad un fatto di per se’ futile. Rimane solo una cocente delusione verso gran parte del genere umano, la consapevolezza di essere stati ingenui e la ferma promessa di ripensare a rapporti con persone evidentemente troppo idioti. Anna si mette le mani nei capelli, poi si fa passare…
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Senza controllo
Tutto quanto e’ uno schifo. Sentirsi rinfacciare cose antiche di cinque anni, no, proprio non ci voleva. E’ necessario, dopo un accadimento del genere, ripensare ad ogni azione, pensiero, emozione condivisa con quella persona. Se non ti ha mai perdonato, quanto e’ stata ipocrita, allora? Fingere di aver dimenticato. E tutto da suo figlio. Conato…
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Gnam gnam
Una settimana intera a Ibiza. Spiaggia e mare, sole e vodka. E poi donne in bikini, costumini striminziti in due pezzi strabilianti all’uncinetto o lycra ultratecnologica. Smagliature megasexy, strabismi di venere, perfezioni addominali, microculi sotto capezzoli inturgiditi dal fresco della brezza notturna che viene dal mare. Gaspare non pensa che a bere cocktail, uno dietro…
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‘scolta, un attimo…
Ascolta, Fra… si, sono Paolo… si, sono quattro anni che non ti chiamo, ok, lascia per… oh, mi fai par… mi fai parlare? Stai zitta, per favore, che gia’ non avevo la minima intenzione di chiamarti, ma… si, sono via, sto beno… sto benone, oh, mi stai zitta due secondi? Ooh… vacca di’…
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Pearl
Il fulmineo incrocio di sguardi di occhi ghiacciati. I piedi callosi che disegnano strani simboli sulla terra punteggiata di costellazioni di noccioli di olive. Barba bianca. Mani che tremano. E in un lampo, senza motivo, una serie di ricordi imprevisti.